Pubblico un aggiornamento in merito alla situazione greca e al dibattito all’interno della Ue. Il post contiene alcuni link.
• Come probabilmente saprete, lunedì sera è stato raggiunto un accordo che ha scongiurato – per il momento – il default (cioè il fallimento) di Atene. Sottolineo che le decisioni in merito sono state assunte dall’Eurogruppo, che riunisce i ministri delle finanze dei Paesi che utilizzano la moneta unica. Il presidente dell’Eurogruppo è il Primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker.
• Al di là delle implicazioni economiche della crisi, è interessante chiedersi quali istituzioni verranno rafforzate e quali indebolite se davvero – come sembra – la gestione della crisi comporterà un rafforzamento delle istituzioni comunitarie e un indebolimento degli Stati membri. Un possibile scenario prevede ruoli più marcati per la Commissione, per il Parlamento e per il Consiglio dell’Unione europea, con un’estensione del numero di materie su cui votare a maggioranza qualificata.
• Sulla situazione greca, segnalo due commenti, di analisti economici seri e autorevoli, che esprimono valutazioni abbastanza diverse in merito all’utilità delle misure di ‘austerità’ (che significano, semplificando al massimo, aumento delle entrate dello Stato, aumentando le tasse, e riduzione delle uscite, riducendo la spesa pubblica). Il primo articolo, di Francesco Daveri, mette in risalto i problemi di lungo periodo che affliggono l’economia greca e, pur sostenendo l’utilità delle misure di risanamento, evidenzia la necessità di accompagnarle con politiche volte a favorire la modernizzazione del Paese. Il secondo articolo, di Mario Seminerio, è più critico verso le misure caldeggiate dalla c.d. Troika (Commissione europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale europea) e considera altamente probabile, anche nell’eventualità di un abbandono dell’Euro da parte della Grecia, il tracollo economico del Paese. Torneremo su queste problematiche nell’ultima parte del corso. Per ora è importante che familiarizziate un po' con questi temi e che siate consapevoli della diversità di approcci e tesi in merito. Non esiste consenso sul modo in cui uscire dal tunnel.
• Nel frattempo, i leader di alcuni paesi membri dell’Unione europea (fra cui Paesi che non utilizzano la moneta unica) hanno pubblicato una lettera aperta in cui propongono, come politica di rilancio dell’economia europea, un rafforzamento del mercato comune, riducendo le barriere protezionistiche esistenti a livello nazionale in numerosi settori. La lettera aperta in versione integrale (in inglese) è reperibile qui. Riparleremo di questo tema nell’incontro n. 5 del corso, quando parleremo dei benefici derivanti dall’integrazione fra mercati precedentemente protetti.