martedì 11 dicembre 2007

Link utili

Ad un mese dall'inizio del corso, mi permetto di segnalare qualche link che potrebbe risultare utile.

Il sito della Società Italiana di Filosofia Politica:

www.sifp.it

Il sito della Società Italiana di Scienza Politica:

www.sisp.it


Un'ampia e dettagliata sezione dedicata alla storia delle dottrine politiche curata dal prof. R. Moro, con ricca documentazione per autore:

www.lastoria.org


L'enciclopedia filosofica on-line curata dall'Università di Stanford:

www.plato.stanford.edu

Una rassegna delle principali pubblicazioni a carattere storico-politologico in lingua inglese:

www.library.vanderbilt.edu/romans/polsci/polthought.html


Testi di conferenze e materiale didattico in un progetto informatico curato dalla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino:

http://hal9000.cisi.unito.it/wf/FACOLTA/Scienze-Po/Didattica-/I-corsi-ol/Storia-del1/index.htm

venerdì 9 novembre 2007

Calendario Ufficiale

Segue il calendario ufficiale degli incontri previsti nei mesi di gennaio e febbraio 2008.

1° incontro - mercoledì 9 gennaio (ore 15-17)
"La politica come pensiero e come azione "

2° incontro - mercoledì 16 gennaio (ore 15-17)
"Noi siamo polis: il pensiero politico greco"

3° incontro - mercoledì 23 gennaio (ore 15-17)
"Cittadini sì, ma del cielo: il pensiero politico cristiano-medioevale"

4° incontro - mercoledì 30 gennaio (ore 15-17)
"Machiavelli e il suo momento"

5° incontro - mercoledì 6 febbraio (ore 15-17)
"Patti chiari amicizia lunga: le origini del contrattualismo"

6° incontro - mercoledì 13 febbraio (ore 15-17)
"Vivere secondo ragione: il razionalismo politico moderno"

7° incontro - mercoledì 20 febbraio (ore 15-17)
"Cosa c'è sotto? Le altre vie alla modernità politica"

8° incontro - mercoledì 27 febbraio (ore 15-17)
"La politica: professione o vocazione?"

mercoledì 31 ottobre 2007

Date ed orari del corso

Fra pochi giorni dovrò consegnare alla Segreteria un prospetto definitivo che contenga le date ufficiali in cui si svolgerà il corso.

Invito caldamente tutti gli studenti iscritti a segnalare eventualmente uno o più giorni settimanali nei quali siano per certo impossibilitati a frequentare gli incontri.
Dato il numero non esorbitante di partecipanti, mi auguro di riuscire a conciliare le esigenze di tutti.
Mandatemi una mail a: tommasomilani@hotmail.com


Vi prego, siate rapidi! Ho tempi molto stretti.

lunedì 22 ottobre 2007

Iscrizione al corso e sua collocazione

Gli studenti del Liceo Minghetti potranno iscriversi a "Pensare la politica" presso la segreteria scolastica entro e non oltre il 27 ottobre.
Gli incontri si terranno nei mesi di gennaio e febbraio.

domenica 7 ottobre 2007

Gli argomenti del corso

Presento qui, in nuce, una scaletta degli incontri in cui il progetto si articolerà. Si tratta di un abbozzo in fieri, probabilmente oggetto di future modifiche.
Gli appuntamenti saranno otto, della durata di circa un'ora e mezza/due ore ciascuno. Ad un uno introduttivo, finalizzato alla presentazione del corso, ne seguirà un blocco di sei, per argomento strettamente concatenati l’uno all’altro. L’ultima conversazione rappresenterà principalmente un tentativo di ricapitolazione e sintesi del percorso svolto. Periodo e collocazione oraria saranno resi noti in seguito.

1) LA POLITICA COME PENSIERO E COME AZIONE

Grande è la confusione sotto il cielo, quando ci si occupa di politica. Può essere utile, all’inizio di un’esplorazione, scrutare da lontano tematiche e problemi in cui si sta per imbattere. Senza dimenticare – sarà questo il leitmotiv degli incontri – che occuparsi di politica significa servirsi di uno specifico linguaggio.

2) NOI SIAMO «POLIS»: IL PENSIERO POLITICO GRECO

La politica nasce in Grecia, ed è alla Grecia che dobbiamo guardare per comprendere origini e specificità del fenomeno. Con un occhio di riguardo per la tradizione aristotelica, più che per quella platonica: perché è nella conciliazione degli opposti, anziché nella «scienza del bene», che la politica conosce la sua prima, fondamentale formulazione.

3) CITTADINI SÌ, MA DEL CIELO: IL PENSIERO POLITICO CRISTIANO-MEDIOEVALE

La nascita del diritto privato, di derivazione latina, e la rivoluzione agostiniana nel tracciare il rapporto fra città umana e città divina pongono la parola fine all’assoluta centralità della politica: accanto al bene comune, l’uomo è chiamato a perseguire altri fini e ad agire in sfere distinte da quella pubblica.

4) MACHIAVELLI E IL SUO MOMENTO

Machiavelli è una tappa obbligata per comprendere il declino delle aspirazioni universalistiche e del particolarismo giuridico medievali. Machiavelli non è soltanto un autore: è, al contrario, il protagonista di un vero e proprio “momento” nella storia del pensiero politico, che ha profondamente alterato gli equilibri fra etica e bene comune, fra conservazione del potere e libertà civili.

5) PATTI CHIARI AMICIZIA LUNGA: LE ORIGINI DEL CONTRATTUALISMO

Riforma protestante, guerre di religione, diffusione dei diritti di proprietà, necessità di conciliare politica ed economia: le lacerazioni cinquecentesche e secentesche pongono le base per la diffusione di un paradigma politico nuovo, basato sui concetti di patto, contratto, Stato e sovranità. Qualche accenno sulla genesi del lessico politico moderno.

6) VIVERE SECONDO RAGIONE: IL RAZIONALISMO POLITICO MODERNO

Cosa accomuna Hobbes e Locke, Rousseau e Kant? Il razionalismo politico può essere considerato il retroterra comune di gran parte delle ideologie che hanno attraversato e plasmato il XX secolo. Attorno al tema della rappresentanza si sviluppa gradualmente una cultura costituzionale, fra Europa ed America, che recupera l’esperienza inglese, tentando di armonizzare centralità della politica e bilanciamento dei poteri.

7) COSA C’È SOTTO? LE ALTRE VIE ALLA MODERNITÀ POLITICA

L’esperienza moderna, segnata – sotto il profilo istituzionale – dalle tre rivoluzioni (inglese, americana, francese) non può tuttavia essere considerata un processo univoco e lineare. Il razionalismo politico genera, al proprio interno, anticorpi ed eretismi che cercano di minarne la credibilità: marxismo, tradizionalismo, nazionalismo, nella loro diversità, sono accomunati dal tentativo di distruggere ab origine le certezze di un paradigma vittorioso, ma mai egemone.

8) LA POLITICA: PROFESSIONE O VOCAZIONE?
In un clima di infuocata ostilità nei confronti dell’attività politica, è forse opportuno concludere con un'incursione post-ottocentesca, concentrandosi sulla lezione di Max Weber (1864-1920). Nella conferenza "Politik als Beruf", il sociologo tedesco ha tentato un'audace conciliazione fra politica e morale, fra esigenze istituzionali degli Stati-nazione e dedizione al bene comune. Il testo di Weber appare, nel contempo, una riflessione sull’impegnativa eredità della cultura politica occidentale ed un'accorata apologia di uno stile di vita: quello di chi asseconda la propria vocazione per la vita pubblica.

giovedì 27 settembre 2007

Quasi un'introduzione

A detta di alcuni, ogni cosa è, o dovrebbe essere, "politica", cioè politicamente connotata. A detta di altri, la "politica" andrebbe invece limitata, se non soppressa: meno ce ne sarà in futuro, e tanto meglio sarà per tutti (eccetto, va da sé, che per quei mangiapane dei "politici"). C'è chi la considera un male necessario, chi un inutile gravame, e perfino chi la esalta, magari intendendola in modo del tutto anomalo.
Ma cosa davvero sia, questa benedetta (o maledetta) "politica", pochi lo insegnano, pochi lo sanno, ed ancora meno se ne discute. Il che è negativo, se si pensa che questo termine, in età antica, era sostanzialmente sinonimo di civiltà e libertà, e soleva designare un'attività non soltanto nobile, ma indispensabile: la "più architettonica", per dirla con Aristotele.
Pensare la politica, indipendentemente dalla nostra opinione su di essa, è comunque (quasi) un dovere: perché è affar nostro, perché ci riguarda, perché - come fece notare Julien Freund - la nostra stessa esistenza dipende, in qualche misura, da decisioni politiche.
Ma per poter pensare è indispensabile conoscere. Diviene quindi necessario addentrarci con serietà ed impegno al di sotto della superficie, passando al setaccio il nostro vocabolario.
Qualche esempio? "Stato", "potere", "diritto", "democrazia"... Concetti a prima vista abbordabili, ma di cui raramente padroneggiano il significato. Pensare la politica significa, in primo luogo, compiere un viaggio fra le parole. Significa imparare, poco a poco, ad utilizzare un lessico banale solo in apparenza, che invece riassume - condensandoli - turbinosi secoli di Storia.
Con questo spirito è stato progettato il corso integrativo "Pensare la politica" (Liceo Classico M. Minghetti, Bologna, a.s. 2007/2008).
A monte, vi è l'idea che "politica" sia qualcosa che coinvolga tutti, accessibile a tutti, allettante per tutti. Ma che soltanto imparando ad esprimerci in modo più consapevole avremo posto le basi per praticarla ed apprezzarla davvero.
Se Wittgenstein era nel giusto, asserendo che i limiti del proprio mondo coincidono con i limiti del proprio linguaggio, allora iniziare, gradualmente, ad interessarci ad essa può voler dire rendere il nostro universo interiore più attraente. Più nuovo. E più ricco.