giovedì 19 gennaio 2012

Primo incontro: riassunto

Pubblico di seguito, a beneficio di presenti e assenti, i punti essenziali, esposti in forma schematica, trattati nel primo incontro di “Pensare la Politica – Capire l’Unione europea”, svolto in data 16 gennaio. I punti menzionati saranno ripercorsi all’inizio del secondo incontro (23 gennaio). Il testo contiene alcuni link.


• Gli obiettivi del corso: il fine è comprendere storia, istituzioni, politiche dell’Unione europea. Una conoscenza di base è indispensabile per esprimere giudizi ponderati in merito alla Ue. Il corso non propone un approccio apologetico o denigratorio all’integrazione europea, mira invece a esaminarla in modo critico e consapevole. Informazioni carenti e approssimative sulla Ue sono spesso veicolate dai mass media. La materia è complessa, ma si tenterà di esporla in modo chiaro;

• Integrazione europea figlia del declino delle potenze europee. Decisivo il passaggio da un’Europa dominatrice del pianeta (fino al 1914) a un’Europa che subisce l’influenza di superpotenze non europee – Stati Uniti e Russia – e non è più in grado di garantire autonomamente la propria sicurezza militare (dal 1945 in poi);

• Caso emblematico: la Germania, che cessa di esistere come Stato unitario al termine della seconda guerra mondiale. Nascono la RFT (filo-occidentale) e la RDT (filo-orientale). La necessità, per gli Stati Uniti, di contenere l’espansione sovietica verso Ovest, anche attraverso il riarmo della RFT, favorisce il progetto di integrazione europea;

• Per i leader europei, l’integrazione ha due finalità primarie: a) assicurare la pace nel Continente; b) garantire un maggiore sviluppo economico;

• Il progetto di integrazione europea non rappresenta una ‘terza via’ fra capitalismo americano e pianificazione sovietica: è un progetto fortemente sostenuto dagli Stati Uniti durante gli anni ’50;

• Tappe fondamentali: CECA (1951); CED (1952-1954), che però fallisce; CEE (1957). La CEE diventerà UE dopo il Trattato di Maastricht (1992).

• Quasi tutti gli statisti europei del secondo dopoguerra guardano con favore a un’Europa maggiormente integrata economicamente e politicamente, ma non tutti la interpretano nello stesso modo: in Churchill e De Gaulle prevale, ad esempio, una visione intergovernativa (la Comunità come direttorio dei leader nazionali europei); in Monnet e Schuman una concezione comunitaria (la Comunità come insieme di istituzioni sovranazionali);

• Il primo grande conflitto in seno alla CEE è la c.d. crisi della sedia vuota.

• I primi passi del processo di integrazione europea sono favoriti dalla eccezionale crescita economica in Occidente fra il 1945 e il 1973. È la cosiddetta “età dell’oro”, o dei “trenta gloriosi”. Il clima di prosperità contribuisce notevolmente a rendere meno acute le tensioni e gli screzi fra Paesi europei in seno alla Comunità. Questo generale consenso andrà in frantumi nel corso degli anni ’70.